“Weekend Dantesco” a Forlimpopoli – 25 e 26 settembre 2021

“Weekend Dantesco” a Forlimpopoli – 25 e 26 settembre 2021

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E’ un fine settimana particolarmente denso di appuntamenti nel nome di Dante quello in programma sabato 25 e domenica 26 settembre, a Forlimpopoli.
Sabato 25 settembre alle ore 16.30
presso la Sala del Consiglio
(P.zza Fratti)
  • Presentazione del “II atto” della mostra “Dantesca”, intitolato “Forme, Segni, Colori. Pellegrinaggi danteschi”, ospite della Galleria d’Arte A casa di Paola (sita in via Costa 22).
    Interverrà il curatore e critico d’arte Orlando Piraccini, che accompagnerà quindi gli intervenuti alla vernice presso la Galleria.
    La mostra, visitabile i martedì, giovedì e domenica dalle 10 alle 12 e i mercoledì, venerdì e sabato dalle 17 alle 19 resterà aperta fino all’8 ottobre e ospita opere di Giovani Benzi, Mario Bertozzi, Fabio Colinelli, Silvano D’Ambrosio, Amissao Lima, Miria Melandri, Pasquale Marzelli, Massimo Sansavini, Daniele Tamburro, Paolo Tassinari e Alessandro Turroni.

    Per maggiori info contatta il numero 339 6597530 – scrivi all’indirizzo mail paolagatti29@gmail.com
    oppure clicca qui.

  • A seguire, sempre presso la Sala del Consiglio Comunale, sulle 17.30, si terrà il finissage dell’esposizione presso il MAF dell’opera dedicata a Dante dagli studenti del Liceo delle Scienze Sociali di Forlimpopoli.
    In occasione della sua realizzazione gli studenti hanno anche registrato un video sul “dietro le quinte” che verrà proiettato per l’occasione nella sala consiliare, che si trova nello stesso complesso del Museo Archeologico, aperto al pubblico il sabato e la domenica pomeriggio dalle 15.30 alle 18.30.
    Interverrà la dirigente del Liceo, prof.ssa Mariella Pieri.


  • Un doppio appuntamento con la figura e l’opera di Dante alla Rocca di Forlimpopoli nei week end del 25 e 26 settembre e del 2 e 3 ottobre a cura del Liceo Scientifico di Forlì con il progetto “La divina impresa”.
    Studenti e studentesse del liceo forlivese hanno infatti messo a punto un gioco di ruolo e – con la consulenza della Shadow – un escape room a tema dantesco e, cercando un luogo particolarmente ricco di suggestioni, hanno scelto la Rocca di Forlimpopoli con la sua corte ed suoi camminamenti.
    Il gioco di ruolo, in particolare, si terrà con un turno unico, in tre sessioni parallele, dalle 16 alle 20 per gruppi da 3 a 5 giocatori, mentre l’escape room prevede ingressi ogni ora dalle 18 alle 22 (ultimo ingresso) per gruppi di max 4 giocatori, che avranno quindi a disposizione circa 45 minuti di tempo per cercare di fuggire dalla Rocca risolvendo gli enigmi messi a punto dagli studenti.
    Entrambi i giochi – con ingresso libero – verranno svolti nel rispetto delle normative anti-covid vigenti.

    Per maggiori info e per scoprire come partecipare ai gioghi danteschi clicca qui


 

  • Nella giornata di domenica 26 settembre si avvia alla conclusione la mostra “Reperti di vita” di Matteo Lucca che ha straordinariamente animato le sale del Museo Archeologico di Forlimpopoli negli ultimi due mesi. Le statue di Lucca, realizzate in pasta di pane, si sposano infatti perfettamente con gli ambienti ed i reperti conservati nelle sale museali della Rocca Ordelaffa, acquisendo – e dando – ulteriore significato ai pezzi esposti.
    Per l’occasione, lo stesso Matteo Lucca condurrà una visita guidata al percorso espositivo (ore 17.00), al termine della quale alcune riproduzione in pane delle sue opere, preparate per l’occasione, saranno offerte al pubblico intervenuto, secondo lo spirito di sacrificio ed offerta sotteso alle opere stesse.
    “Nel 2004 – spiega infatti l’artista – organizzai una mostra con altri artisti il cui tema centrale era il cibo. Fu allora che mi chiesi come potevo interpretarlo avvalendomi della figura umana. Pensai alla teglia in terracotta che si usa tradizionalmente per cucinare la piadina romagnola e come sarebbe stato se quella teglia fosse diventata il calco del mio viso. Al tempo fu un gioco, che riemerse dieci anni dopo. Nel frattempo mi ero avvicinato al buddismo tibetano: sono sempre stato un pessimo praticante, ma una meditazione legata all’offerta del corpo mi ha affascinato. In qualche modo ho ripercorso le immagini di quella meditazione reinterpretandola attraverso le mie radici. Da quel momento il lavoro si è costantemente arricchito e dal voler essere incentrato sull’offerta del corpo, ora racconta sempre più l’essere umano “in senso verticale”, toccando gli aspetti più elementari della sopravvivenza (il pane come alimento essenziale e basilare) fino a quelli più elevati e spirituali (il pane come corpo spirituale).”