mercoledì 15 Maggio 2024
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#Dante700

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Luoghi dell’esilio:
la Forlimpopoli che accolse Dante, la Firenze che accolse Artusi

In occasione del Dantedì anche la città di Forlimpopoli rende omaggio al padre della lingua italiana, ma in maniera del tutto originale mettendolo a confronto con la sua personalità più celebre, quella di Pellegrino Artusi.

In che modo?

Sulla base del fatto che ciascuno andò esule nella città natale dell’altro.

Artusi, come si sa, trovò infatti rifugio a Firenze dopo il violento assalto del Passatore del 1851, mentre Dante giunse in esilio in Romagna nei primi anni del Trecento, muovendosi tra le diverse città del forlivese, tra cui – secondo più fonti – anche Forlimpopoli dove trovò riparo anche un’altra famiglia di guelfi fiorentini, quella degli Uccellini.

Ma su Dante a Forlimpopoli e Artusi a Firenze scioglieranno ogni curiosità giovedì 25 marzo, alle 21.00, due storici romagnoli di chiara fama, Sergio Spada, specialista di Medioevo e Rinascimento, e Mario Proli, specialista dall’Ottocento e Novecento.

La conversazione, intitolata per l’appunto “Luoghi dell’esilio: la Forlimpopoli che accolse Dante, la Firenze che accolse Artusi” e introdotta dall’Assessore alla Cultura del Comune artusiano, Paolo Rambelli, sarà trasmessa in streaming gratuito a partire dalle 21.00, dal teatro Verdi di Forlimpopoli, sui canali facebook del Comune di Forlimpopoli e di Forlimpopoli Città Artusiana.

 

Testo dell’Ufficio Stampa, clicca qui per scaricare il comunicato stampa

 

 

clicca sulla locandina per ingrandirla

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È la città di Forlimpopoli la prima località del forlivese ad essere inserita ne “Le Vie di Dante”, il sito curato dall’APT regionale volto a promuovere gli itinerari turistici tra la Romagna e la Toscana in occasione del Settimo Centenario della morte di Dante.

Oltre a raccontare 4 diversi itinerari pre-definiti tra Firenze e Ravenna, tra il Casentino ed il Mugello, il sito si sofferma a descrivere in maniera approfondita anche tutte le località dei dintorni che conservano una qualche memoria dantesca.

Ma che memorie conserva Forlimpopoli del padre della lingua italiana?
Secondo uno studio uscito sull’ultimo numero di “Graphie”, che cita due diverse fonti del Seicento e dell’Ottocento, potrebbe essere stata addirittura la prima città della Romagna ad ospitarlo dopo il bando da Firenze nel 1301 visto che a Forlimpopoli aveva trovato rifugio un’altra famiglia guelfa costretta all’esilio, quella degli Uccellini, la stessa che darà quindi i natali nel Seicento al celeberrimo violinista Marco Uccellini.

Senza contare che Dante fu poi un punto di riferimento – sia come padre della lingua che della patria italiane – anche per Pellegrino Artusi che vi si richiama spesso in tutti i suoi testi, compresa “La Scienza in cucina”.

Anche per questo Forlimpopoli dedica da anni un evento a Dante a settembre, in occasione della ricorrenza della morte, cui quest’anno si aggiungerà un evento anche in occasione del Dantedì, cioè il 25 marzo, di cui saranno protagonisti i due storici Mario Proli e Sergio Spada, che racconteranno per l’appunto della Forlimpopoli che trovò Dante nel 1301 e della Firenze che conobbe Artusi nel 1851.

Tutte le informazioni su Forlimpopoli e sui futuri eventi danteschi si trovano anche sul sito www.viedidante.it

 

Testo dell’Ufficio Stampa
clicca qui per scaricare il Comunicato Stampa

 

nella foto il luogo in cui sorgeva la casa degli Uccellini che avrebbe ospitato Dante

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al Teatro Verdi di Forlimpopoli

domenica 13 settembre alle ore 21.00

LA MUSICA AL TEMPO DI DANTE
dalle armonie celesti alla musica popolare


Una narrazione-concerto sulla musica medievale e sulla eredità nella musica popolare fino ai giorni nostri.

In occasione del VII centenario della morte di Dante Alighieri e del bicentenario della nascita di Pellegrino Artusi, il Teatro Verdi di Forlimpopoli ospiterà un lezione concerto sulla musica medievale e sugli strumenti in uso all’epoca, evidenziando la loro eredità sulla musica popolare nei secoli a seguire fino ai nostri giorni, creando così un inedito ponte tra la cultura musicale all’epoca di Dante e la cultura popolare di cui fu interprete Artusi nel secolo scorso e di cui è promotrice la Scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli oggigiorno.


Programma di sala

Lamento di Tristano e rotta – Anonimo – Manoscritto London
Procedenti puero – Anonimo – Libro dei Chierici
Ecce mundi gaudium – Anonimo – Libro dei Chierici
Saltarello – Anonimo – Manoscritto London
Fuggi fuggi – Giuseppino del Biabo
Italian rant – Anonimo
Mantovana – Gasparo Zanetti
A madre de Jesu Cristo – Anonimo – Cantiga de Santa Maria
Propinan de melyor – Cancioniero de la Colombina
Mas vale trocar – Cancionero se Palacio
Antidutum tarantulae – Anonimo
Canario – Anonimo

Paolo Cereda – Viola d’Amore a Chiavi, ghironda
Giulia Colombo – Viola d’Amore a Chiavi, canto
Riccardo Dossi – Viola d’Amore a Chiavi, percussioni, canto
Roberto Gardelli – Viola d’Amore a Chiavi, percussioni, canto
Marco Suppo – Nyckelcello, Kontrabasharpa, cornamusa, symphonia, canto

Il progetto musicale Nyckelharpa Resonance prende vita nel 2016 grazie all’incontro di musicisti  accomunati da una comune passione per la nyckelharpa, conosciuta anche come viola d’amore a chiavi.
Il punto d’incontro è stato la Scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli, sede italiana dell’European Nyckelharpa Training, e in breve tempo il desiderio di fare musica insieme si è concretizzato in questo ensemble d’archi che accoglie musicisti provenienti dal Piemonte, Lombardia e Romagna.
Vogliamo fondere le potenzialità di un ensemble d’archi, una delle formazioni strumentali che offre maggiori possibilità espressive, con il fascino ed i colori della nyckelharpa ed altri strumenti iconici della musica antica e tradizionale, quali la ghironda, la symphonia e la cornamusa.


ingresso libero
fino ad esaurimento posti

La serata è curata dalla Scuola di Musica Popolare con il patrocinio del Comune di Forlimpopoli, Pellegrino Artusi 200, Centro Diego Fabbri, Regione Emilia-Romagna, Romagna terra della dolce vita, Via Emilia e Emiliaromagna terra con l’anima.

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