SU IL SIPARIO! Il Verdi di Forlimpopoli si racconta.

SU IL SIPARIO! Il Verdi di Forlimpopoli si racconta.

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SABATO 8 Aprile ore 16.30 e DOMENICA 9 Aprile ore 10.00, presso il teatro Giuseppe Verdi di Forlimpopoli visite guidate dal titolo “SU IL SIPARIO! Il Verdi di Forlimpopoli si racconta”. 

Info:

Comune di Forlimpopoli

Tel. 0543.749237

cultura@comune.forlimpopoli.fc.it

Indirizzo teatro: P.zza Fratti, 7 – Forlimpopoli

Non una, ma mille vicende – fra trasformazioni e adattamenti, aneddoti e ricordi – accompagnano questi 135 anni di storia del piccolo ma prestigioso teatro forlimpopolese, intitolato al compositore d’opere italiano per antonomasia: Giuseppe Verdi. Teatro che è stato – e continua a essere, qui come altrove – un luogo simbolo per la città “centro di vita, di incontro, di discussione, di divertimento”, in sintesi “centro di cultura” per l’intera comunità. Fin dall’inizio dell’Ottocento, quando la sede municipale viene trasferita all’interno della Rocca, si decide di destinare il salone d’onore all’uso di teatro. Con questo scopo sono avviati nel 1821 i lavori di trasformazione della sala e nel 1830 è definitivamente inaugurato il teatro comunale intitolato a Carlo Goldoni: al suo interno trovano spazio le attività della locale Accademia degli Infiammati, fondata nel 1624 dal vescovo bertinorese monsignor Giovanni Della Robbia. Ma già qualche decennio dopo la prima sistemazione, la sala risulta inadeguata alle esigenze della ‘moderna’ rappresentazione scenica e a partire dal 1878 si avviano i lavori di riadattamento del teatro; ne è artefice l’architetto bertinorese Giacomo Fabbri (1843 – 1905) che si ispira “alle proporzioni di altri teatri a galleria già costruiti che fecero ottima prova”. L’impiego di ‘moderne’ armature in ferro per la realizzazione dei nuovi solai e delle esili colonnine in ghisa a sostegno dei due ordini di gallerie, risponde alla duplice esigenza di ottenere “una costruzione solidissima” dal punto di vista strutturale e, al contempo, “la massima leggerezza” e ariosità dal punto di vista estetico. La decorazione della nuova sala viene affidata al pittore forlimpopolese Paolo Bacchetti (1848-1886). A lui si devono gli ornati alla bocca d’opera, alle pareti e alle balaustre delle due gallerie nonché l’ovale posto al centro del soffitto, terminato il 29 novembre 1879. Il Bacchetti realizza, inoltre, il telone istoriato di gala – oggi conservato nella Sala del Consiglio comunale – raffigurante la distruzione di Forlimpopoli ad opera delle truppe pontificie e l’ingresso del cardinale Albornoz nella città. Il teatro viene inaugurato il 12 ottobre 1882 con una serie di rappresentazioni di opere buffe e di balli a cura della Compagnia dei Giovani Quiriti di Genova. All’inizio del Novecento il teatro viene intitolato a Giuseppe Verdi e successivamente è adattato a sala per le proiezioni cinematografiche; nel corso di questi lavori vanno irrimediabilmente perdute le decorazioni pittoriche del Bacchetti. Nel 1982 è stato realizzato un importante intervento di restauro che ha restituito la struttura al suo antico decoro. Ancora oggi il piccolo teatro di Forlimpopoli costituisce un unicum nel vasto panorama delle strutture legate allo spettacolo, sorte in Romagna nel corso dell’Ottocento. All’interno della sala una lapide, il cui testo è stato redatto dal poeta romagnolo Olindo Guerrini (più noto con lo pseudonimo di Lorenzo Stecchetti), rievoca la celeberrima incursione della banda del Passatore Stefano Pelloni nella notte del 25 gennaio 1851.

(testo di Silvia Bartoli)