martedì 19 Marzo 2024

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150 appuntamenti, una ventina di incontri sul cibo, 60 ristoranti, spettacoli, cucine del mondo e tanto altro. E ancora, le celebrazioni del ventennale della morte dello studioso Piero Camporesi, colui che coniò la celebre frase “l’Artusi ha fatto per l’unificazione nazionale più di quanto non siano riusciti a fare i Promessi sposi”. Presentata la XXI edizione della Festa Artusiana in programma dal 24 giugno al 2 luglio 2017.

Forlimpopoli (Fc) – “Il libro, creando un pubblico, produce lettori che a loro volta lo condizioneranno”. Così scriveva Umberto Eco nel 1964 nel celebre saggio “Apocalittici e integrati”, volume precursore dell’annoso dibattito pro e contro i mezzi della cultura di comunicazione di massa.
Un dibattito che ha finito per valicare i confini di altre discipline sino a intersecare il variegato universo della cucina. Oggi sono sempre di più i cuochi protagonisti della scena televisiva e dei social media, i talent dedicati ai dilettanti dei fornelli, gli eventi e i format modellati su quel settore food che promette successi e ribalta pubblica.
Può la patria natale di colui che ha unito l’Italia a tavola non porre un dibattito su questi temi, incentrati in particolare su due interrogativi: quanto il manuale di Artusi “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” ha contribuito alla diffusione di una cucina di massa? Come atteggiarsi al sistema cibo oggi, in maniera apocalittica o integrata? Nel ventennale della morte dello studioso forlivese Piero Camporesi, la Festa pone questa riflessione che, stimolata dallo spirito appuntito di Camporesi, riflette a tutto tondo lo stato dell’arte della cultura del cibo.
Sono i temi al centro della XXI edizione della Festa Artusiana a Forlimpopoli dal 24 giugno al 2 luglio, in onore del padre della cucina italiana Pellegrino Artusi, che proprio a Forlimpopoli ha avuto i suoi natali. Nove giorni di degustazioni, spettacoli, concerti, incontri, mostre, dove le strade vengono rinominate e i vicoli e le piazze si caratterizzano come veri e propri percorsi gastronomici. Imponenti i numeri di questo appuntamento: oltre 150 appuntamenti fra laboratori e degustazioni; una ventina di incontri imperniati sulla cultura del cibo; una serie di mostre sul tema del cibo; il coinvolgimento di una sessantina di ristoranti del tipico per 2500 posti, in aggiunta a quelli di Forlimpopoli.
Tema della Festa: “Apocalittici e integrati in cucina”. Se nel libro di Eco del 1964 gli apocalittici e gli integrati erano quelli che guardavano al presente (e al futuro) rispettivamente con pessimismo e con ottimismo, nell’attuale quadro della cucina, caratterizzata dalla sovraesposizione mediatica e dalla figura dello chef divo e “maître à penser”, gli integrati e gli apocalittici appartengono alle opposte tribù degli entusiasti acritici e dei catastrofisti. Da una parte le apocalissi ambientali e gastronomiche, dall’altra i patiti della tradizione e del chilometro zero. Fra i due estremi, all’ombra di Pellegrino Artusi, una riflessione a tutto campo, senza paure e senza il compiaciuto senso di gratificazione che media e stampa attribuiscono al cibo reale e immaginario.
Il dibattito sul tema si ritrova nel convegno “Integrati e apocalittici in cucina”, sabato 24 giugno alle 17,00 a Casa Artusi per celebrare il ventennale della morte di Pietro Camporesi. Lo studioso forlivese, morto nel 1997, ebbe il merito di accreditare il manuale artusiano nel mondo accademico con la prestigiosa introduzione per l’edizione Einaudi de “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” (1970), quella che coniò la celebre frase secondo il quale il libro dell’Artusi “ha fatto per l’unificazione nazionale più di quanto non siano riusciti a fare i Promessi sposi”.
Partendo da quel saggio e dalla ricorrenza che lo riguarda, nell’ambito della Festa Artusiana si propone un’analisi della cucina di oggi: una riflessione che dibatterà lo stato dell’arte sulla cultura del cibo, caratterizzata ora dalla sovraesposizione di cucine e tegami e dalla figura dello chef “maître à penser”.
A dibattere il gotha della cultura gastronomica italiana: gli storici Alberto Capatti e Massimo Montanari, la storica della letteratura italiana Elide Casali, gli scrittori Piero Meldini e Giuseppe Lo Russo. Ad introdurre e coordinare l’incontro sarà lo storico Massimo Montanari.

Casa Artusi, cuore della Festa
Casa Artusi, il centro di cultura gastronomica che ogni giorno si prodiga per valorizzare l’opera del padre della cucina domestica italiana, in occasione della festa si apre ai tanti visitatori con percorsi di conoscenza e degustazione, insieme ai protagonisti dell’enogastronomia nazionale e internazionale.
Tra le tante iniziative, dalle ore 19 alle 20, Casa Artusi propone gli App-eritivi, App per il buonessere: buone letture e buon cibo, spazio ideale per presentare libri ed autori che parlano di cibo.
Tra gli autori presenti la storica Elide Casali, la scrittrice inglese Kathryn Hughes con la biografia di Isabella Beeton, personaggio singolare dell’epoca vittoriana. A cui aggiungono: Questa non è l’America di Alan Friedman, e dal junkfood al cibo vegano proposto da Alberto Capatti, al Sapore Marino di Casa Moretti di Cesenatico senza dimenticare di celebrare il 750 anniversario della nascita di Giotto, con un evento in collaborazione con l’Associazione nazionale Case della memoria e il Comune di Vicchio, per percorrere la vita del grande personaggio non solo dal punto di vista artistico, ma anche intimo e quotidiano. Gli incontri sono accompagnati dalla degustazione di un prodotto a marchio della Regione Emilia-Romagna e da un calice di vino.

Premio Marietta
La città natale dell’Artusi omaggia le Mariette di oggi. Uomini o donne non fa differenza, l’importante è essere cuochi dilettanti animati dal sacro fuoco per i fornelli e realizzare un primo piatto ispirato al celebre manuale artusiano. Tutto questo è il Premio Marietta, il concorso nazionale promosso dal Comune di Forlimpopoli, in collaborazione con Casa Artusi e l’Associazione delle Mariette, dedicato alla celebre governante del gastronomo.
Una giuria di esperti selezionerà, fra tutte le ricette pervenute, le cinque finaliste. I cuochi finalisti saranno invitati a cucinare i loro piatti, come di tradizione, durante la Festa Artusiana. Per il vincitore, che sarà proclamato nella serata di domenica 25 giugno a Casa Artusi, in palio un premio di 1.000 euro offerti da Conad; tutti gli altri finalisti riceveranno 5 Kg di pasta, messi a disposizione da Conad.
Nel corso della Festa saranno consegnati anche i Premi Marietta ad Honorem a Patrizio Roversi e alla cuoca Giuliana Saragoni.

Ristorazione
In un’epoca di “disimpegno” pressoché generalizzato, la Festa Artusiana da sempre si caratterizza per essere un evento militante in difesa e a tutela dei prodotti di qualità. Dai sapori ‘made in Italy’ a quelli del mondo, ciò che li unisce è il rispetto della tradizione e della tipicità. L’offerta ristorativa va in questa direzione, intimamente legata col territorio, nell’ambito di una produzione agro-alimentare rispettosa dell’ambiente naturale e culturale d’origine. Una sessantina i ristoranti allestiti in occasione della Festa.

Spettacoli
La Festa Artusiana da sempre si caratterizza come un grande teatro a cielo aperto che unisce i generi e le proposte artistiche più diverse: dalle performance di strada ai concerti, agli spettacoli per i bambini, dalla musica popolare passando per il blues e il jazz.
Nell’ambito dell’evento si ripropone ArtusiJazz, il festival organizzato dall’Associazione Culturale “Dai de Jazz” di Forlimpopoli che negli anni, grazie al suo Direttore Flavio Boltro, è diventato un appuntamento immancabile per gli appassionati e per tutti coloro che vogliano ascoltare dal vivo i nomi più importanti del panorama jazzistico italiano.
E ancora un denso cartellone di oltre 50 spettacoli di arte e musica di strada, che alternano l’intrattenimento itinerante allo spettacolo in postazione fissa, palco o pedana. Musica itinerante ogni sera con la Artusi Street Band, spettacoli teatral-gastronomici, giocoleria, acrobazia e illusionismo, mimica, teatro per ragazzi, cantautorato e musica popolare. Il tutto sotto la direzione artistica di Stefano Bellavista dell’associazione culturale Cult.

Il Maf per la Festa Artusiana
In occasione della Festa Artusiana, il MAF-Museo Archeologico “T. Aldini” di Forlimpopoli, offre al pubblico della straordinarie aperture in orario serale, oltre ai consueti orari di visita. Tra le iniziative in programma visite guidate gratuite a tema e degustazione di vino delle cantine del territorio e Forlimpopoli da assaggiare, un’insolita passeggiata alla scoperta dei principali monumenti della città con degustazione di prodotti tipici. E ancora due conversazioni tematiche accompagnate da degustazioni in compagnia del cuoco Claudio Cavallotti e dell’archeologo Giuseppe Lepore, laboratori didattici per ‘giocare’ con l’archeologia, laboratori artigianali di tessitura e stampa su tela.
Sempre in occasione della Festa Artusiana, grazie alla mostra “L’antico e la modernità” della pittrice forlivese Miria Melandri l’arte contemporanea fa il suo ingresso al MAF, secondo un programma di divulgazione e di promozione già avviato dal Museo che si fonda anche sulla più felice ‘contaminazione’ della struttura museale con la realtà del nostro tempo e le sue multiformi espressioni culturali e artistiche.

A Forlimpopoli sapori da tutto il mondo
La Festa Artusiana si conferma crocevia di sapori di diverse parti del mondo. In questa edizione saranno presenti importanti realtà del nostro paese, insieme agli amici artusiani da oltreconfine: i francesi di Villeneuve Loubet patria natale del grande Escoffier e dei Pays Beaujolais con la loro cucina e pasticceria della regione Rhone-Alpes e il mercato contadino della città austriaca di Traun.
La collaborazione tra il comune di Forlimpopoli e la cittadina francese di Villeneuve Loubet suggellerà il legame di amicizia sabato 1 luglio alle 18,00 alla Chiesa dei Servi. Nell’occasione i sindaci di Forlimpopoli Mauro Grandini e di Villeneuve Loubet Lionnel Luca si incontreranno per festeggiare il XVII anniversario di gemellaggio.

Premio Artusi
Il Premio Artusi 2017 è stato assegnato all’architetto e designer di fama internazionale Antonio Citterio. Ideatore di edifici e programmi progettuali in tutto il mondo, tra i tanti riconoscimenti, per due volte è stato premiato con il Compasso d’Oro-Adi, mentre nel 2008 a Londra ha ricevuto la prestigiosa onorificenza “Royal Designer for Industry”.
Celebre per coniugare estetica e funzionalità, senza mai sposare l’eccentrico e la cronaca, la sua inventiva ha incontrato anche il Padre della cucina italiana nella progettazione del set di pentole TVS Artusi 2.0, un vero e proprio sistema basato sul processo industriale applicato alla buona cucina di casa.
Ricerca continua e rispetto della tradizione sono i valori fondanti di tutti i progetti di Citterio, gli stessi principi cardine dell’opera di Pellegrino Artusi che hanno tributato a Citterio l’autorevole riconoscimento dedicato a chi lascia un segno indelebile nella riflessione del rapporto uomo-cibo.
La consegna del Premio Artusi avverrà sabato 14 ottobre a Casa Artusi (Forlimpopoli) alla presenza del designer Antonio Citterio.

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WERTHER MORIGI. I COLORI DEL GUSTO – 17 GIUGNO al9 LUGLIO
Stupendo da Mangiare, Prelibato da Vedere
Chiesa dei Servi, Casa Artusi (Via Costa, 27)

Apparecchia la tavola, appronta la tavolozza, magica gli ingredienti, sfama ogni appetito, fondi bellezza e gusto, esula dal necessario; tu cerchi altro, tu cerchi l’incanto!”
Grande scenografo dell’allegoria della tavola Werther Morigi (1915-1990) ha dipinto ventidue affreschi su tela avvalendosi di ingredienti cromatici da secoli usati in cucina. Il Maestro romagnolo s’inchina alla “signora dell’arte” eternando la sue “nature silenti” che correlano il Ricettario dei Licòri morigiano a quello gastronomico di Pellegrino Artusi. Ad impreziosire le opere esposte nella Chiesa dei Servi, la didascalia  di ingredienti e metodi per ottenere “gastronomici colori” a soddisfazione del gusto visivo e culinario. L’estro di Werther Morigi legato a quello dei prodotti che  la terra regala, l’umano sapore e il divino sapere, lui e la sua capacità di manipolare, filtrare, sciogliere, addensare. In questa magnetica ragnatela di toni, la ottiene in maniera esemplare nella sua fucina-cucina mesticheria, anch’essa esposta nell’esposizione.
Orari di apertura durante la Festa: sabato e domenica ore 10.30-12.30; tutti i giorni ore 17.30-23.30. Inaugurazione sabato 17 giugno alle ore 17.00. Visite guidate, appuntamenti e informazioni: 329.9264309.

A cura di dell’Archivio Bottega d’Arte, in collaborazione con l’Associazione Culturale Carta e Colori.

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STORIE NELLA STORIA 

MOSTRA DIDATTICA

Sabato 10 giugno, alle ore 10,  al Museo archeologico “Tobia Aldini” inaugura la mostra Storia nelle storie, esito della felice collaborazione con un’importante realtà della città di Forlimpopoli.

Una nuova collaborazione instaurata con la Scuola materna “Casa dei bambini San Giuseppe” con cui sono stati realizzati, durante l’anno scolastico, una serie di laboratori incentrati sulla storia e su alcuni personaggi illustri della nostra Città: Publio Popilio Lenate, il console romano cui Forlimpopoli deve il nome; Brunoro II Zampeschi che di essa fu l’ultimo “magnifico signore”; e Pellegrino Artusi, autore del celeberrimo manuale su “La Scienza in Cucina e l’Arte di Mangiar Bene”.

Il progetto è stato avviato e portato a compimento grazie alla sensibilità e alla piena sintonia che si è venuta a creare fra il personale docente della Scuola e le operatrici della sezione didattica del MAF che fa capo a RavennAntica – Fondazione Parco Archeologico di Classe.

La consonanza di intenti, una progettazione condivisa, professionalità e competenze messe a servizio della piccola comunità degli alunni della Scuola materna, hanno prodotto esiti sorprendenti: guidati con sapienza dalle maestre e dalle operatrici museali, i nostri piccoli “Ambasciatori della Storia” hanno ascoltato storie, visitato le collezioni di reperti archeologici esposte nelle sale del Museo, individuato i personaggi che sono emblematici dell’epoca in cui sono vissuti e rappresentativi della Storia di Forlimpopoli e, ispirandosi ad essi, hanno elaborato oggetti cimentandosi nelle tecniche e con i materiali più disparati. E il risultato, oggi, è sotto gli occhi di tutti.

Il progetto ha consentito di realizzare, per la prima volta, un percorso espositivo ‘diffuso’ nella Città dal momento che una selezione degli elaborati verrà ospitata nelle sale del Museo, a lato di quei reperti che della mostra sono stati, in parte, fonte di ispirazione, mentre i lavori dedicati a Pellegrino Artusi troveranno spazio all’interno di Casa Artusi, nella “Galleria delle ricette”, quasi a evocare lo ‘spirito’ dell’illustre gastronomo. E, ancora, altri elaborati verranno esposti ‘in bella vista’ nelle vetrine degli esercizi commerciali del centro storico, in un insolito ‘gioco di rimandi’ alle sedi ufficiali della mostra.
Ancora una volta il Museo apre le sue porte e si pone al servizio della sua Comunità.

La mostra è visitabile nelle seguenti giornate:
venerdì 9 e 16 giugno: dalle ore 9 alle ore 13
sabato 10 e 17 giugno e  domenica 11 e 18 giugno dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 15.30 alle ore 18.30

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